DOMANDE PAG. 16 NR° 1,2,3,4 E PAG. 21 NR° 1,2,3,4,5,6,7

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1. Campanella rigetta la cultura libresca in nome della esperienza diretta della realtà , e dichiara di aver appreso più cose dall'osservazione di un filo d'erba o di una formica che dai libri.
2. I principi fondamentali dell'essere sono : la potenza , che rende ogni cosa necessariamente come dev'essere ; la sapienza , da cui deriva l'armonia che regge il mondo ; l'amore, che indirizza ogni cosa verso il suo fine supremo.
3. La scienza e la tecnica nell'utopia di Campanella vengono enormemente esaltate.
4. L'educazione dei ragazzi è fondata, su un'istruzione
basata sull'osservazione diretta delle cose e sul bisogno
di sradicare dal mondo l'ignoranza , fonte di tutti i mali.
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1.Il compito di educare i fanciulli sopra i 3 anni è affidata agli anziani.
Gli anziani hanno il compito di insegnare loro la lingua scritta e orale, i primi rudimenti dei vari mestieri e capire quali sono le inclinazioni naturali degli allievi per poterli indirizzare adeguatamente nella vita.
2. Dopo i sette anni gli allievi studiano la matematica.
3. Campanella sostiene la nobiltà del lavoro manuale, di cui esalta le virtù formative.
4. Per diventare il Sole, ovvero governatore, occorno determinati requisiti: maturità, assennatezza, erudizione, perizia nelle attività pratiche, creatività e vena artistica.
5. L'autore alludendo alle parole disputa e concorrenza si riferisce al contrasto presente tra gli alunni, i quali mirano a ottenere i migliori risultati in matematica.
6. Nel libro Città del sole viene descritto il percorso educativo a cui vengono sottoposti gli abitanti della città ideale, un percorso che inizia a 3 anni e prosegue per tutta la vita. 
Si tratta di un'educazione che spazia dalle lingue alle arti meccaniche, dalla matematica e dalla medicina alla pratica dei mesteri più vari, senza tralasciare l'esercizio fisico e l'attività manuale.
Ciò è correlato al periodo rinascimentale in cui sono presenti tematiche privilegiate come l'amore e la libertà umana, la riscoperta della natura, lo studio dei libri degli antichi scrittori della classicità e la creatività dell'intelletto umano.
7. Una cosa che accomuna Platone e Campanella è il fatto che entrambi ritengono che i filosofi siano le figure più indicate a governare lo Stato.












































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